martedì, agosto 22, 2006

Umiltà

Ieri sera, insieme alle mie figlie, ho fatto visita al Calvario situato all'entrata nord del mio paese. Si tratta di un monumento alla Cristianità di rara bellezza, composto da un giardino con un'ampia scalinata, circondato da ulivi, che conduce a una piccola chiesa situata sulla sommità. Qui, ogni Venerdì Santo, viene eretta una croce con un Cristo in dimensioni reali. Al calar della sera, questa effigie viene poi trasferita in un'urna di vetro e portata in processione per le vie del paese, accompagnata dai canti tradizionali, emblema di questo giorno così significativo per ogni Cristiano. Approfondirò i dettagli di questa manifestazione in un altro momento. Ciò che voglio condividere ora è un episodio che mi ha toccato profondamente, portandomi a riflettere sul vero significato dell'umiltà. Al centro di questa riflessione vi è una croce in ferro, sostituita nei primi anni del secolo scorso. Data la sua notevole pesantezza, fu tagliata in due parti, rivelando una sorprendente scoperta: all'interno, tra le lamelle di ferro, vi era un piccolo cofanetto d'argento che conteneva una pergamena. Al suo interno, un frammento di legno. I fabbri, non conoscendo il latino, portarono il reperto al Decano, Monsignor Giovanni Bacile, ora in via di beatificazione, il quale, traducendo il documento, rivelò che si trattava di un frammento della croce originale su cui fu crocifisso il Salvatore. L'autenticità del frammento era attestata dal Cardinale Vicario Patrizi e proveniva dalla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma. Il dono era stato fatto nel 1840 a un concittadino che, con grande devozione, lo aveva portato segretamente nel nostro piccolo borgo sui monti di Sicilia. Senza rivendicare alcun merito, lo aveva collocato all'interno della croce sul Calvario, lasciando che l'atto rimanesse privo di riconoscimento storico. La riflessione che ne deriva è duplice: se realmente questa persona aveva ricevuto un dono così prezioso, è chiaro che aveva compiuto un gesto di grande significato. Allo stesso tempo, la sua profonda umiltà lo ha portato a condividere tale dono con tutti noi, i suoi concittadini, rimanendo nell'anonimato. Nonostante le numerose ricerche, non esiste una documentazione che attesti questo passaggio di consegne. In un'epoca in cui il riconoscimento personale è spesso ricercato a tutti i costi, un gesto del genere emerge come un potente esempio di generosità disinteressata. Non mi soffermo sull'autenticità della reliquia; indipendentemente da essa, ritengo che il gesto in sé meriti di essere celebrato e ricordato come un'incredibile manifestazione di umiltà.

martedì, agosto 15, 2006

Oltre


Oltre queste mie mani
protese verso il domani.
Verso questi versi
che sannodi sale e di viali persi.
Oltre distanze infinite
e oltre queste vite.

sabato, agosto 12, 2006

Al perduto amore




Dove sei mio perduto amore
gazzella nel vento
sorriso dietro una lente
e soffice stele di brezza.
Dove sei vita mia
dove nasce il tuo sorriso
ora è solo un ricordo
piccole fosse racchiuse
sul mento
e segni
di me
sull'anima tua.
Dove sei
....non ritrovo piu' la strada
che conduce al tuo cuore