domenica, marzo 26, 2006

L'ultimo volo dell'"ANGELO"

Conobbi Angelo due anni fa sull'Etna.

Lui con altri gestiva mi pare un rifugio CAI,come tutti coloro che hanno nella personalità il loro lato forte,emanava il magnetismo di chi non sa stare fermo,ti coinvolgeva nei suoi racconti che sapevano di montagna e di aria libera come un pensiero.

Beh devo dire che sarei rimasto ad ascoltarlo per ore e io che sono un chiaccherone per natura rimanevo in silenzio ad ascoltarlo.

Mi prefissi di tornare presto a trovarlo,ci volevo andare questa Estate, portando con me una persona a me cara,ora rimane solo il pensiero di lui e di quel magico pomeriggio passato fra nuvole basse che coprivano la sommità del vulcano e il ricordo di aver conosciuto una persona veramente speciale.


Ragusa. Precipita ultraleggero, muore il campione Angelo D'Arrigo









D'Arrigo Angelo



Angelo D'Arrigo

Ragusa, 26 marzo 2006
Angelo d' Arrigo, il deltaplanista recordman di traversate internazionali è morto precipitando con un velivolo durante una dimostrazione a Comiso. Con lui era un ufficiale dell' aeronautica in pensione, il generale Agostino De Marchis. L' incidente è avvenuto vicino all' aviosuperfice di Comiso.

Angelo D'Arrigo (45 anni) e Giulio De Marchis (70 anni) erano a bordo di un ultraleggero, guidato da quest'ultimo, che intorno alle 11,30 poco dopo il decollo è stato visto virare bruscamente e schiantarsi su alcuni alberi di ulivo. L'aereo è precipitato da una altezza di circa 200 metri. I due piloti sono morti sul colpo. Testimoni oculari hanno riferito agli investigatori di non avere visto il velivolo esplodere in aria ma precipitare all' improvviso di punta. Il velivolo, del tipo Sky Arrow, è stato posto sotto sequestro dal magistrato inquirente.



CHI ERA, ANGELO



Angelo D'Arrigo

Nel corso della sua carriera agonistica ai vertici internazionali del volo sportivo, Angelo d'Arrigo ha avuto modo di volare in giro per il mondo. Durante i suoi viaggi attraverso i vari continenti, Angelo ha sorvolato mari, deserti, vulcani e catene montuose, insieme ad aquile e rapaci di ogni specie.



Laureato all'Universita dello Sport di Parigi, ma innamorato della montagna, Angelo d'Arrigo esce dalla sua metropoli per cimentarsi negli sport estremi.
Con i suoi titoli di istruttore di volo, di maestro di sci e di guida alpina, riesce a vivere delle sue passioni legate agli sport "Plein Air".
Progetta e realizza delle "Prime" sulle Alpi nelle sue tre specialita: Sci Estremo, Volo Libero e Alpinismo.
Dal Monte Bianco al Cervino, dall'Aiguille Verte all'Aiguille du Midi, Angelo riesce ad esprimere il suo stile di vita con successo.
Realizzando dei documentari amatoriali sulle sue "imprese"che divulga nelle scuole e nei centri culturali della capitale francese, Angelo ha contribuito allo sviluppo e alla popolarizzazione degli sport estremi, dove l'individuo e la natura sono gli assoluti protagonisti.
Denominato, allora in Francia, "Le Funambulle de l'Extreme", Angelo progetta di operare anche fuori Europa: l'Himalaya e le Ande.
In occasione di un reportage per una rete nazionale francese, Angelo vola per la prima volta dal vulcano piu alto d'Europa in piena eruzione: l'Etna.
Attratto dal contrasto degli elementi di questo paesaggio Siciliano, al quale sono legate le sue origini, Angelo decide di istallarsi sulle falde del vulcano e crea una scuola di volo libero: l'ETNA FLY.
Ambientato in un quadro unico e spettacolare, dove i quattro elementi ARIA ACQUA TERRA e FUOCO si mescolano, questo centro di addestramento al volo libero si e trasformato, oggi, in un centro turistico basato sulla pratica di sport estremi: il No Limits Etna Center.
Dopo anni di agonismo in volo libero e due titoli mondiali con il deltaplano a motore, Angelo decide di allontanarsi dal circuito delle competizioni per potersi dedicare ai voli record ma soprattutto all'emulazione del volo dei rapaci per la ricerca del volo istintivo.
Avvia un progetto intitolato "Metamorphosis" che e uno studio analitico delle tecniche di volo dei piu grandi rapaci dei cinque continenti.
Dalle aquile delle Alpi ai rapaci dell'Himalaya e dagli avvoltoi dell'America Latina a quelli Australiani, Angelo impara ad osservarli e convivere con loro, nel loro elemento e con le loro regole gerarchiche.

Osservare, studiare ed imitare il volo istintivo dei grandi veleggiatori è stato per lui un percorso naturale che gli ha permesso di perfezionare la sua tecnica di volo.



Angelo ha voluto dedicare questo suo bagaglio di esperienze al servizio della scienza. Questa sua ricerca lo ha portato a compiere delle imprese uniche che hanno suscitato un forte interesse mediatico a livello mondiale.
E' stato il primo uomo a percorrere in volo libero, senza ausilio di motore, il Sahara, ad attraversare la Siberia e ultimamente a sorvolare la montagna più alta della terra: l'Everest.




Un'incredibile esperienza umana, in luoghi ostili e spesso inesplorati che lo hanno visto protagonista di eventi straordinari dai quali sono stati tratti diversi documentari.



Questo misto di sport, avventura, scienza e tecnologia hanno reso possibile il sogno dell'uomo che, dai tempi di Icaro fino a quelli di Leonardo da Vinci, ha sempre sognato di volare come gli uccelli.



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